Montanari Lenti vi accompagnano alla scoperta dell'antica dimora dell'uomo che cambiò la storia del nostro paese... Un uomo illustre che aveva un grande ed ambizioso progetto: creare l'Italia...
Stiamo parlando di Camillo Benso Conte di Cavour. Proprio così, anche se non molti sanno che il famoso statista soggiornò in questo incantevole castello immerso tra le vigne per circa 17 anni e fu sindaco di Grinzane dal 1832 al 1848.
Il castello imponente e severo sorge su un altura da cui è possibile ammirare il panorama delle colline coltivate a Nebbiolo, il prezioso vitigno da cui si ottiene il famoso vino Barolo. Da Giugno 2014 è stato nominato Patrimonio dell'Unesco e al suo interno ospita l'enoteca regionale piemontese Cavour, il museo etnografico e dei cimeli cavouriani, un ristorante stellato ed alcuni importanti enti quali l'ordine dei cavalieri del tartufo e dei vini di alba.
E' sede ogni anno della prestigiosa Asta Mondiale Del Tartufo Bianco.
Ora qualcuno di voi si chiederà giustamente perchè il giovane Camillo si trovasse in questa al tempo isolata parte del mondo e non nella più viva e mondana Torino... La risposta è facile e mi perdonino gli storici per la banalità della mia risposta: il giovane Camillo era in punizione per aver disobbedito ai voleri paterni.
Beh è noto alla storia che il giovane conte, benchè ufficiale del Genio per assecondare la volontà del padre Michele Benso marchese di Cavour, in realtà come molti ragazzi del tempo odiasse la carriera militare e gli studi.
Destino vuole che all'inizio del 1800 la famiglia Cavour acquistasse questo sperduto castello con annessi 200 ettari di terra. Quando quindi il marchese Michele si trovò ad affrontare il problema di mettere in riga un figlio pigro ed insofferente all'autorità e che secondo lui non avrebbe mai compiuto nulla di buono nella vita, ben pensò di spedirlo a Grinzane con l'arduo compito di amministrare i fondi agricoli della famiglia. Ma il giovane non si perse d'animo e giunto nella sperduta Grinzane nel settembre del 1832 all'età di 22 anni riorganizzò la tenuta che era in pessime condizioni divenendo il sindaco del paese. Proprio durante questo soggiorno cominciò ad appassionarsi a studi di agricoltura affrontando e risolvendo le malattie che avevano colpito le vigne. Proprio a Grinzane si produceva con successo un vino nebbiolo secco destinato a divenire il prestigioso antenato del Barolo.
Non vi nascondo la mia emozione nel visitare questo castello...Per un attimo con la mente torno bambina e mi pare di sentire la voce del mio maestro che dal sussidiario legge le pagine dedicate alla figura di Camillo Benso Conte di Cavour e alla sua abilità di stratega e politico nonchè ai personaggi che con lui contribuirono al processo di unificazione del nostro paese...Vittorio Emanuele II, Napoleone III e l'affascinante quanto enigmatica Virginia Oldoini Contessa di Castiglione.
Stupendo il giardino esterno che circonda completamente il castello...Percorrendolo non posso non pensare al giovane Camillo Benso che passeggiando ammira le colline e le infinite distese di filari su cui veglia il castello. E con lo sguardo arguto e pensieroso si spinge fino al Castello di Barolo dove risiede la marchesa Jiuliette Colbert Falletti (detta Giulia di Barolo) dalla quale vorrebbe apprendere i segreti sui suoi innovativi processi di vinificazione e di affinazione del Nebbiolo.
Adiacente alla castello l'incantevole chiesa parrocchiale di Maria Vergine del Carmine. L'edificio è caratterizzata da una facciata in cotto di gusto tipicamente neoclassico ed è sede di affreschi del pittore Paolo Goidano ritrattista ufficiale di Casa Savoia.