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Cappella di San Rocco e San Sebastiano

Pontechianale (CN)

Genzana di Pontechianale (CN)

Dedicata a San Rocco e San Sebastiano, protettori dalla peste, la cappella - semplice, incantevole e misteriosa - ci accoglie appena giunti nella piccola ed intima piazzetta della borgata Genzana di Pontechianale (CN) in Valle Varaita.

Vale la pena ricordare che in Valle Varaita i Santi tradizionali del calendario liturgico e numerosi Santi minori furono oggetto, sin dal Medioevo, di una fervida devozione che quasi rasentava la superstizione. Si riteneva infatti che i Santi potessero proteggere da malattie, sventure e calamità naturali. Ed ecco sorgere una infinità di piloni, cappelle ed edicole giunte quasi intatte fino ai giorni nostri. Cappelle graziosamente decorate in grado di mostrarci la profonda devozione della popolazione montanara.

Osserviamo attentamente la facciata esterna di cui vi proponiamo un particolare nell'immagine qui sotto. Possiamo notare la presenza di due distinti riquadri probabilmente opera di un artista locale di cui ignoriamo l'identità. La finestra tonda rappresenta un elemento di netta divisione tra i due riquadri.

Cappella di San Rocco e San Sebastiano 

Nel riquadro superiore (sopra la finestra tonda) è rappresentato il Padre Eterno in atto di paterna protezione dei Santi e della valle.

Nel riquadro inferiore (sotto la finestra tonda e sopra la porta d'ingresso) sono rappresentati San Sebastiano e San Rocco.

Nell'immaginario del pittore i Santi vengono rappresentati mentre sostano nello spiazzo della cappella con le spalle rivolte verso la valle e lo sguardo verso la Cappella medesima.

Il paesaggio dipinto sullo sfondo infatti è quello che si può ammirare guardando la valle.

Ai lati della porta d'ingresso sono inserite due comode panche in muratura con seduta in legno. Negli spigoli delle panche sono inserite due teste scolpite nella pietra. Sono decisamente simili a quelle diffuse nella vallata di Bellino che si narra essere di antica fattura celtica. Le teste in pietra risalgono alla consuetudine dei celto-liguri di appendere le teste dei nemici uccisi in battaglia attorno alle proprie case. 

Borgata Genzana di Pontechianale

Sul campanile, che svetta sorvegliando l'intera borgata come un soldato, sono presenti delle meridiane secondo la tradizione in uso nelle chiese della vallata.

L'interno della chiesa è una vera sorpresa per il visitatore giunto casualmente fin qui.

Cappella di Genzana - Interno

Ha pianta rettangolare e volta ad arco ribassato. Non si conosce l'epoca di costruzione della cappella, tuttavia la data della pala d'altare (1702) lascia affermare l'esistenza sicura alla fine del XVII secolo. La decorazione interna della volta raffigura simboli del culto tra fiori e puttini. Si tratta di un'opera di non grande interesse risalente alla fine del XIX secolo ed eseguita su muro probabilmente a semplice intonaco.

Dietro l'altare possiamo ammirare una splendida pala d'altare ovvero un quadro ad olio su tela in cornice lignea con interno scolpito a ghirlanda di frutta colorata e bordo esterno con decorazione a volute in pastiglia bianca su sfondo azzurro. La tela rappresenta la Vergine con il Figlio che vediamo posta centralmente su una nuvola.

Pala Altare

Alla sinistra della Vergine un angelo sovrasta San Rocco raffigurato con i simboli usuali ovvero il bastone da pellegrino  e il cane. Dietro a San Rocco la figura di un pellegrino senza l'aureola di Santità, forse il committente dell'opera.

Alla destra della Vergine un altro angelo incorona di rose il sottostante San Sebastiano reggendone la palma del martirio. Vicino a San Sebastiano è raffigurato un vescovo senza l'aureola della Santità. Si tratta di un personaggio dell'epoca non meglio identificabile.

La Vergine indica con la destra la via del cielo evidentemente raggiungibile sull'esempio dei due santi i quali non appaiono in adorazione ma hanno lo sguardo rivolto verso l'esterno della tela.

Al centro della tela nella parte inferiore è riportata in cartiglio la seguente dicitura:

Hoc opus faciendum curavit D. Jacubus Gensanna, chirurgus, dum viveret - 1702

(Il signor Jacobo Gensanna, chirurgo, si diede cura che quest'opera fosse eseguita mentre era in vita - 1702).

Da questo cartiglio si può desumere che la borgata Genzana abbia preso il nome della famiglia, probabilmente molto facoltosa, del Dominus Jacobus Gensanna, offerente della pala e forse rappresentato dietro San Rocco.

La tela di ottima fattura presenta stile analogo a quello di altre opere presenti a Chianale e nel Queyras perciò si presume che l'artista (ignoto) fosse uno dei tanti pittori itineranti nel Delfinato.

Il 16 agosto a Genzana di Pontechianale si festeggia San Rocco con messa seguita da tradizionale incanto...Un appuntamento imperdibile per ammirare e scoprire le tradizioni di quest' area della Valle Varaita...

Tutte le informazioni le trovate qui ⇒ Pontechianale (CN): Genzana in festa

Ma se volete visitare Genzana con gli occhi dei Montanari Lenti vi consiglio questa lettura ⇒ Pontechianale (CN): alla scoperta della Borgata Genzana...